Punizioni
Art direction Gumdesign
Le opere che sono servite a generare questa serie di carte da parati si chiamano “Punizioni” perché farle è un esercizio di pazienza, un mandala della mente.
Cucendo trama e ordito cerco un ritmo, costruisco una superficie, ascolto il suono di una vibrazione di luce, una partitura d’ombre che cambia al variare della luce.
Una ripetizione che confermi quel che ha scritto una volta Lea Vergine: non c’è niente di infinito se non la successione delle cose finite. (Lorenzo Taini)